Trasloco imminente? Come viverlo al meglio.
Trasloco imminente? Come viverlo al meglio.
Traslocare non significa solo riempire scatole e scatoloni della nostra vita, ma anche tagliare i conti con il passato.
Quando ci si ritrova a dover affrontare un trasloco, significa dover riordinare i pensieri oltre che lo spazio attorno a noi. Come affrontare un momento così significativo della nostra vita senza farci sopraffare dallo stress?
Il primo passo da affrontare è quello di eliminare tutto ciò che è vecchio, usurato e consumato: biancheria, lenzuoli, abiti, coperte, asciugamani, canovacci. Quante volte ci è capitato di porvi una pezza o di rattoppare qualcosa di questo elenco? Aggiustare le cose spesso fa parte della propria indole, così come spesso si tende a voler riconciliare un rapporto logoro, un’amicizia che ormai è solo un bel ricordo o un amore in dirittura di arrivo… Un trasloco permette invece di farti sentire più libero, ti ricominciare da capo con oggetti attuali, freschi, colorati, profumati e pieni di vita nuova, proprio come la tua.
Il secondo passo da compiere è quello di liberarsi da ciò che non serve più: quella camicia da anni nell’armadio che non usiamo più, quel mobile in salotto preso anni e anni prima ma che “teniamolo ancora, non si sa mai”, e così via con scarpe, quadri, soprammobili, souvenir… Con serenità e lucidità, affrontare ogni stanza singolarmente, concentrandosi solo ed esclusivamente su un’emozione alla volta, in modo tale da renderla maggiormente gestibile.
Un trasloco permette di intraprendere un nuovo cammino, di circondarci di nuovi oggetti da guardare e vivere con occhi diversi, di sentire nuove emozioni: ogni spazio vuoto che andremo a creare, sarà riempito per creare nuove possibilità. Lasciare andare vecchi oggetti significa lasciare andare via ciò che ci ha fatto soffrire, ciò che ci ha tenuto prigionieri e ciò che non ci permetteva di cambiare e di essere finalmente liberi.
Il terzo passo è forse quello più difficile: le fotografie. Ci scorreranno davanti momenti felici, tristi, pesanti, spensierati, ci ritroveremo davanti agli occhi persone che se ne sono andate, persone che da sempre sono al nostro fianco ma ci ritroveremo anche più giovani, diversi. Questo passo è molto importante, perché bisogna avere il coraggio di affrontare la vita alle nostre spalle, gestendo al meglio le emozioni sia positive che negative. L’ideale è creare molti album, meglio ancora se in ordine cronologico, in cui dividere le nostre esperienze come in una linea del tempo. Affrontare e rivivere mentalmente ogni momento significa archiviarlo, controllarlo e metterlo da parte, in modo tale che non sia più così difficile guardarsi indietro e riflettere per lungo tempo su questa separazione emotiva.
Via il superfluo e spazio all’essenziale, quindi, sia concretamente che emotivamente: viaggiare con uno zaino pieno di poche cose utili ci permette di camminare più velocemente rispetto ad uno zaino pieno zeppo di tante cose che non verranno mai utilizzate, e ci permette di goderci maggiormente il viaggio, ma soprattutto, di portare con noi cose nuove, emozioni nuove, avventure nuove ed esperienze nuove.
Non abbiate fretta e soprattutto non rimandare questo momento: ridursi a dover gestire ogni cosa nelle ultime settimane aumenterà solo stress e preoccupazioni, oltre che le ore da dedicare al lavoro del trasloco. Più tempo dedicherete a voi stessi e più tempo si avrà per metabolizzare il cambiamento.
Un trasloco vi aiuterà anche a vivere la vita giorno per giorno, mettendovi alla prova e facendovi acquistare fiducia in voi stessi, migliorando sempre di più la vostra quotidianità, il rapporto con il vostro io più profondo e le relazioni sociali con chi vi sta accanto.
I cambiamenti fanno parte della vita stessa, basti pensare alle stagioni, al clima, agli uomini… perché averne paura? Cambiare significa essere diversi da ciò che si era prima, significa evolvere, cambiare pagina, scrivere nuovi ricordi, significa sbocciare di nuovo, come se fosse sempre primavera.
Chiunque a un certo punto della vita mette su casa. La parte difficile è costruire una casa del cuore. Un posto non soltanto per dormire, ma anche per sognare. Un posto dove crescere una famiglia con amore, un posto non per trovare riparo dal freddo, ma un angolino tutto nostro da cui ammirare il cambiamento delle stagioni; un posto non semplicemente dove far passare il tempo, ma dove provare gioia per il resto della vita.
Sergio Bambarén, Il guardiano del faro, 2002.