Dai dati dell’Istat, aggiornati al 2015, l’Italia è un paese sempre più “vecchio”. Nei primi anni del ‘900, la speranza di vita era di al massimo 71 anni nei casi più fortunati, diventata poi quasi 84,8 nel 2014. Un trend che, sembra, ancora in crescita.

I dati demografici sulle percentuali di nascite e di morti in Italia non lascia dubbi: è un paese “vecchio”, caratterizzato da una maggioranza di decessi rispetto alle nascite.

Il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e una maggior qualità della vita, ha portato ad un benessere generale diffuso, aspetto che ha permesso un notevole innalzamento dell’età media e una rilevante diminuzione della mortalità. La conseguenza è l’aumento della percentuale della popolazione anziana, componente che fa pensare ad un necessario adeguamento delle strutture e dei servizi dedicati.

E’ in questo contesto che entrano in gioco i servizi sociali, che garantiscono un supporto pratico e morale nella promozione della realizzazione dell’autonomia delle persone. Attualmente le figure di maggior rilievo sono gli assistenti sociali, gli operatori socio-sanitari e gli educatori, caratterizzati da un forte senso umano, empatia e grande forza d’animo.

Cosa accadrà nel futuro? Alcune ricerche americane nell’ambito sociale risalenti al primo semestre del 2015, prevedono la nascita di nuove opportunità lavorative, proprio sulla base del fatto che nel 2040 l’aspettativa di vita sfiorerà gli 85 anni. Si svilupperanno gli home carer, ovvero gli assistenti domiciliari, che spesso ora non hanno un contratto regolare. Per far fronte alla sindrome di Alzheimer vi sarà il memory augmentation surgeon, ovvero un medico specializzato che aiuterà gli anziani a conservare la memoria con tecniche ed esercizi innovativi.

Le prime mosse nel campo della ricostruzione delle parti del corpo è già stata avviata, ma da qui a 10 anni sarà una vera e propria professione incarnata dal body part maker, un lavoro nel quale la nanobiotecnologia incontrerà la medicina e permetterà agli anziani con problemi articolari di muoversi in libertà, ma sarà di grande aiuto anche per chi ha perso un arto durante un incidente o una malattia.

Fantasia o realtà? Sicuramente opportunità.

Diventare vecchi è obbligatorio, ma crescere è opzionale.

Bob Monkhouse