Pensiero del Giorno del 11 Dicembre 2023
Pensiero del Giorno del 11 Dicembre 2023
Pensiero del Giorno del 11 Dicembre 2023
Nell’esprimere la vostra gratitudine a Dio cantando il Suo Nome, dovreste farlo dal profondo del cuore e non come un’esecuzione musicale.
Ravana, ad esempio, ripeteva costantemente il Mantra di Shiva di cinque sillabe, “Namah Shivaya“, tuttavia non rinunciava a nessuna delle sue qualità demoniache, dato che la recitazione era fatta in modo meccanico. Al contrario, Prahladha – pur essendo figlio di un Rakshasa – recitava costantemente il Narayana Mantra – “Om Namo Narayana” – con tutto il suo cuore e la sua anima. Questo gli servì a salvarsi da tutti i terribili supplizi a cui il padre, Hiranyakashipu, lo sottopose. Uscì indenne da tutte le tribolazioni legandosi al Nome del Signore nel suo cuore. Ogni strumento di tortura si trasformò nella forma del Signore.
Si deve notare che recitare il Nome del Signore con tutto il cuore è la vera Smarana (contemplazione). Il canto del Nome non deve essere fatto per guadagnarsi l’approvazione altrui o per farsi notare. È sufficiente se si è in grado di compiacere il Signore. Grazie a questo processo ci si unisce al Divino.
— Discorso Divino del 14 Settembre 1997
Quando canterete con amore il Divino Nome almeno una volta, sperimenterete nel vostro cuore una beatitudine inspiegabile e irrefrenabile.
Con Amore,
Baba
Qualsiasi gigantesca impresa può essere realizzata cantando il Nome Divino. Per le pratiche spirituali come la meditazione e la penitenza, sono necessari un tempo e un luogo specifici. Al contrario, per il canto del Nome Divino non è necessario seguire alcuna restrizione di questo tipo. Ovunque siate, qualsiasi cosa stiate facendo, potete cantare il Nome Divino.
— Sri Sathya Sai Baba, 25 Dicembre 2001