E’ sempre l’ora del caffè
E’ sempre l’ora del caffè
Il caffè un rito che accomuna la maggior parte degli italiani, che sia durante la colazione o dopo il pranzo. Durante la giornata almeno una pausa caffè è sacra: guai a chi ce la tocca! Ma farà bene?
Il caffè un rito che accomuna la maggior parte degli italiani, che sia durante la colazione o dopo il pranzo. Durante la giornata almeno una pausa caffè è sacra: guai a chi ce la tocca! Ma farà bene?
Esistono tantissimi modi di gustarsi una buona tazzina di caffè: si può ordinare espresso, macchiato, lungo, corto… ed è un momento di aggregazione, un modo per scambiare quattro chiacchiere con un amico o un collega, o semplicemente una pausa che si prende per se stessi.
Dalla colazione alla cena, sono tantissimi i momenti in cui gli italiani si concedono questo sfizio, al bar o alle macchinette sul lavoro, perché un buon caffè è in grado di risollevare il morale, donare maggiori energie e ristabilire l’attenzione.
Il nome del caffè deriva da una parola araba “qahwa”, una bevanda estratta da alcuni semi naturali che provocava un effetto stimolante quasi immediato, la cui nascita è legata ad una leggenda, che non è stata ancora smentita: in Etiopia, un giorno, un pastore chiamato Kaldi portò a far pascolare le capre come era sua consuetudine, le quali, per nutrirsi, incominciarono a mangiare delle bacche diverse dal solito, e a masticarne le foglie. Quella notte gli animali non dormirono, ma anzi vagabondarono senza sosta con energia e vivacità. Così il pastore vedendo molte foglie mangiate per metà, decise di abbrustolirne i semi, li macinò e li infuse, ottenendo così il caffè.
In Europa, la bevanda arrivò nel XVI secolo, prima nella zona dell’attuale Germania e poi in Italia, ma le prime botteghe nacquero a Venezia solo nel 1645, per via dei rapporti commerciali con l’Oriente che permettevano alla città di ricevere consistenti quantità della bevanda. Nel XVIII il caffè si diffuse in tutto il mondo, fino a diventare oggi una vera e propria istituzione, oltre che ad essere una immensa fortuna dal punto di vista commerciale.
Ma cosa succede nel nostro organismo se abusiamo di questa abitudine quotidiana? Già nel 1700, un botanico e medico francese notò che un uso eccessivo del caffè creava insonnia, tachicardia ed un insolito eccitamento, tutti effetti collaterali dovuti alla presenza di una sostanza stimolante, la caffeina, la quale aumenta anche le contrazioni intestinali se bevuto a stomaco vuoto, soprattutto la mattina, irritando in alcuni casi le pareti dello stomaco e causando un gonfiore addominale.
Tuttavia, la caffeina è un potentissimo antiossidante, che riduce le infiammazioni al cervello e il deterioramento delle cellule cerebrali, che favorisce ad abbassare il rischio di Alzheimer fino al 20% e a diminuire del 9% le possibilità di andare incontro ad un melanoma. In ultimo, ma non per importanza, il caffè ha la capacità di stimolare il rilascio della dopamina, l’ormone del buon umore, riducendo del 75% il senso di fatica. Questo aspetto ha un lato negativo strettamente collegato, ovvero il rischio di assuefazione e di abuso.
Consumare caffè in quantità moderate permette di goderne i benefici, ma non bisogna esagerare e non assumere più di 3 tazze nell’arco di 24 ore. Lasciamo che il caffè sia un piacere!