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I migliori 10 drink da spiaggia

Alimentazione

I migliori 10 drink da spiaggia

Quando arriva l’estate si è sempre alla ricerca del drink giusto, da bere in compagnia sotto all’ombrellone o all’imbrunire, quando il sole tramonta e colora di rosso il cielo ed il mare. Che cosa ordinare, e soprattutto, qual è la storia dei drink da spiaggia più amati?drindrink

Ad aprire la lista delle bevande da spiaggia più amate si trova la Piña Colada, un mix formato da ananas, cocco e rum già noto nei Caraibi negli ultimi anni del XVIII secolo al Beachcomber Bar, gestito dall’allora barista Ramon Marrero, presso il Caribe Hilton, a San Juan, Puerto Rico. La preparazione attuale fu perfezionata nel 1950, dove il succo di cocco fu sostituito dalla crema di cocco, e da quell’anno ogni momento in spiaggia ha tutto un altro sapore!

Direttamente dall’India ecco il Gin Tonic, un drink a base di acqua tonica che fu addolcita con l’aggiunta del Gin per compensare il suo gusto amaro iniziale. Nacque nel XVIII secolo quando le truppe inglesi della Compagnia Britannica delle Indie Orientali erano stanziate nell’Oceano Indiano, per monopolizzare i commerci. Gli inglesi perfezionarono poi questa combo frizzante aggiungendo anche una fetta di lime: ecco svelato il mistero di uno dei drink più longevi.

La Caipirinha è invece realizzata con zucchero, lime e cachaca, un fermentato della canna da zucchero, onnipresente nei bar e nei cafè di tutto il Brasile, paese di cui è originaria. Sulle spiagge si possono trovare venditori ambulanti della bevanda, che può venire personalizzata a seconda dei propri gusti, a base di frutta di stagione oppure mango, frutto della passione o kiwi. Particolarmente caratteristica è la versione con il caju, un frutto brasiliano molto carnoso e dal sapore dissetante, ideale per combattere la calura estiva.

Il Mai-Tai, originario della Polinesia, è a base di rum, curacao all’arancia e sciroppo di mandorle, nato nel 1944 a Oakland, in un locale dallo stile polinesiano chiamato “Hinky Dink”, e che oggi ha preso il nome di “Trader Vic”. La storia racconta che il nome del cocktail nacque da sé, perché quando fu offerto ad alcuni ospiti, originari di Tahiti, uno di essi esclamò “Maita’i!”, ovvero “buono!”, e rimase invariato da allora. La fama la ottenne grazie al film Blue Hawaii, nel quale prese parte anche Elvis Presley, rendendolo particolarmente richiesto tra gli anni ’50 e ’60.

Grazie alla presenza di rum, lime e zucchero di canna presenti ai Caraibi, questo mix è diventato negli anni uno dei cocktail più famosi al mondo: il Daiquiri, che prende il nome da una spiaggia vicino a Santiago de Cuba, dove pare che il primo cocktail fu inventato da un gruppo di ingegneri americani che si trovavano nella zona per lavoro. Divenne il cocktail preferito dello scrittore Ernest Hemingway e citato anche nel film Il Padrino – Parte II. Ideale nei giorni più caldi è il Frozen Daiquiri, dal sapore rinfrescante e talvolta arricchito con una pallina di gelato.

Come rinunciare ad un buon Mojito, dal gusto fresco e mentolato, mentre si è in spiaggia? E’ un cocktail semplice, a base di rum, lime, menta e zucchero di canna, tipico dell’isola di Cuba. La sua comparsa fu opera di un famosissimo pirata inglese, Francis Drake, che nel XIV secolo preparò un miscuglio a base di aguardiente, un rum non invecchiato di bassa qualità, nel quale aggiunse lime, zucchero di canna e hierbabuena, una menta locale di Cuba. Nel XX secolo fu consacrato come uno dei drink migliori di sempre.

Impossibile non citare il Margarita, un cocktail dalle origini messicane preparato con tequila, triple sec e succo di limone, che viene servito in un bicchiere apposito, chiamato coppa margarita o sombrero, per via della sua forma, che ricorda quella del famoso copricapo della siesta. Può essere “on the rocks” se viene shakerato con ghiacchio, oppure “frozen”, se servito con ghiaccio intero. Immancabile, sul bordo del bicchiere, la presenza del sale, che viene chiamato crusta.

Lo dice il nome stesso: il Sex on the Beach deve per forza essere bevuto in spiaggia, sebbene sia particolarmente alcolico. E’ a base di succo di arancia, ideale soprattutto per le calde serate estive passate con gli amici in riva al mare. Dall’America degli anni ‘80, e più precisamente dalla Florida, il cocktail si espanse in tutto il mondo, fino ad arrivare in Italia con il nome di “Fun on the Beach”, cambiato poi nel nome attuale e presente in diverse versioni a seconda della frutta che viene utilizzata.

Non bisogna farsi ingannare dall’aspetto innocuo e dal nome delicato: il Long Island Iced Tea non è affatto un tè freddo, ma lo ricorda come aspetto finale, ed è preparato a base di vodka, gin, rum bianco e triple sec. Una leggenda narra che sia nato durante gli anni ’30 durante il periodo del proibizionismo americano, affinchè il suo aspetto non destasse sospetti durante i restrittivi controlli. Ne esistono diverse versioni, dai nomi soprattutto americani a seconda del luogo in cui vengono preparati, come Miami Iced Tea o Texas Iced Tea.

A chiudere l’elenco il Cuba libre, un cocktail a base di rum bianco, cola e lime, nato nel XX secolo nell’isola di Cuba, da cui prende il nome, il quale si ispira all’indipendenza dell’isola nei confronti della Spagna. Inizialmente la cola, un prodotto tipico americano, non faceva parte degli ingredienti, ed il suo gusto era infatti meno dolce, ma fu aggiunto anche come unione simbolica delle due nazioni.

 

 

 

 

 

 

 

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