Che mondo sarebbe senza farina? La riscoperta del mugnaio
Che mondo sarebbe senza farina? La riscoperta del mugnaio
Senza farina non ci sarebbero pasta e pizze, due degli alimenti più amati da italiani e stranieri, nostri vanti nel mondo.
Il settore produttivo della farina non conosce crisi: sarà che ormai la tradizione di mangiare pasta e pizza di ogni tipo si sta espandendo sempre di più. Anche in un momento di stallo economico come il biennio 2022-2023, le esportazioni di farine sono aumentate, incentivando nuove assunzioni nel settore delle aziende agricole: +1,1% tra il 2022 e il 2023.
Che gli italiani stiano ritrovando il gusto del contatto con la terra? Pare di sì. Oltre a questo dato aumenta anche il numero delle nuove aziende agricole, che attira verso di sé un numero di giovani under 30 sempre più alto: dal 2023 ad oggi, le iscrizioni a corsi universitari o specialistici in facoltà agrarie è aumentato del 32,4%.
Si riscopre dunque l’agricoltura, che guarda al futuro come una scommessa ma anche come rinascita. Alla ribalta, in questo settore, la professione del mugnaio: c’è da pensare che le nuove generazioni avranno molte opportunità lavorative, stando ai dati in positivo aumento: ogni anno le esportazioni cerealicole aumentano dello 0,5 – 1%, e del 2 – 2,9% se si contano anche mangimi e semola.
La lavorazione più richiesta? La macinatura a pietra, più pregiata, che non altera vitamine e minerali e che rende la farina più digeribile rispetto a quelle raffinate delle grandi industrie. L’attenzione dei consumatori verso prodotti di qualità si fa sempre più meticolosa: prima di servire un prodotto in tavola vogliamo essere sicuri che non comprometta la nostra salute e quella della nostra famiglia.
Questa produzione è ancora di nicchia: in Italia sono 40 i mugnai che hanno deciso di ripristinare l’antica arte della macinatura a pietra, che esprime tutto il sapore rustico e genuino di un’antica tradizione, più controllata e più genuina. Se vuoi avere un occhio di riguardo verso la biodiversità, punta anche su altri grani antichi, come farro e spelta, che contengono meno glutine, sono più leggeri, evitano lo sviluppo di intolleranze, hanno un valore storico-culturale ad aiutano i produttori che puntano all’eccellenza di prodotti a km 0, alleati del benessere.
Il mestiere del mugnaio è uno dei lavori più antichi e ricchi di storia, che dopo alcuni anni di messa in ombra sta finalmente tornando alla luce, riscuotendo sempre più successo e consensi, grazie anche ad un ritorno di interesse verso l’artigianato in ogni settore.
In ogni attività creativa, colui che crea si fonde con la propria materi, che rappresenta il mondo che lo circonda. Sia il contadino che coltiva il grano o il pittore che dipinge un quadro, ogni tipo di lavoro creativo ha un soggetto e l’artefice, che diventano un’unica cosa: l’uomo si unisce col mondo nel processo creativo.
Erich Fromm