Dove sono finite le tappezzerie?
Dove sono finite le tappezzerie?
Le grandi città come Bologna, Milano e Roma si chiedono: ma dove sono finite le tappezzerie?
Il mestiere del tappezziere è antico, di nicchia, che oggi nessuno vuole più fare e che, nelle grandi città metropolitane italiane, è molto ricercata. Qualche decennio fa era considerato un lavoro umile e poco retribuito, mentre oggi è sinonimo di professionalità, precisione e creatività.
Il tappezziere è una figura specializzata nel rivestire e riparare mobili e vasti articoli d’arredamento, senza nessun titolo di studio specifico richiesto, che abbia una propensione per i lavori manuali e una passione per riportare in luce l’antico splendore di oggetti cari ai clienti, dandogli una nuova vita e aumentandone il valore.
Se stai pensando “Mi piacerebbe fare questo mestiere ma non ho esperienza”, puoi frequentare un corso di due anni, utile per entrare subito nel mondo del lavoro. Se invece conosci già le procedure e i materiali, puoi sviluppare la tua carriera mettendoti in proprio e avviare un’attività in maniera autonoma.
E’ importante che il tappezziere conosca proprietà e caratteristiche dei materiali, la loro lavorazione, come realizzare le diverse imbottiture e le tipologie di cucitura.
Le tendenze di mercato sono in costante cambiamento, ecco perché essere costantemente aggiornati e in linea con i trend delle richieste significa anche acquistare maggiore credibilità.
Le abilità richieste per svolgere al meglio questa professione sono: una buona manualità, un gusto estetico, creatività e buoni doti relazionali, per riuscire a gestire la clientela, soddisfacendo quelle che sono le loro richieste specifiche e conducendo le varie fasi della trattiva di vendita.
Nel 77,8% dei casi di annunci in Italia, i tappezzieri mancano all’appello: non è il caso di farci un pensierino?
Una casa senza una vecchia, comoda poltrona è una casa senz’anima.
May Sarton